Articolo di Antonio Bianco

Il Sistema Sanitario Italiano (SSN) è in sala di rianimazione, 4,8 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi, per 2,5 milioni di cittadini il motivo principale è l’aumento della spesa sanitaria del +10,3% mentre la prevenzione è scesa del -18,6%. L’ISTAT e la fondazione Gimbe fotografanola gravità della situazione e collegano il collasso del SSNalle lunghe liste di attesa, alla chiusura degli ospedali,alla riduzione dei posti letto, alla ridotta dotazione organica del personale, in particolare, nel Meridione nonchéalle risicate risorse finanziarie messe in bilanciodal governo. Nelle regioni Meridionale il SSR è afflitto da endemici piani di rientro dovuti al deficit finanziario che comportala riduzione dei servizi, l’aumento dei ticket ela migrazione sanitaria verso le regioni del Nord.Inoltre il personale è afflitto da doppi turni continuativi e notturni durante il periodo delle vacanze estive ed è oggetto di ripetute aggressioni.Il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta,dichiara: “che la tenuta del SSN è prossima al punto di non ritorno che i principi fondamentali di universalismo, equità e uguaglianza sono stati traditi”, inoltre prosegue;“in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne disagiate” (7° rapporto Gimbe, 8 ottobre 2024il Sole 24 Ore, Sanità24). Fioriscono le assicurazioni private sanitarie ed i reparti di pronto soccorso privati con servizi a pagamento, la ricchezza è il viatico per ottenere cure tempestive ed efficienti, diversamente sei destinato all’oblio e alla morte prematura.

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