Articolo di Maria Scerrato

Il Lazio meridionale è una delle aree della nostra penisola che soffre da tempo per una grave carenza infrastrutturale. Le potenzialità di sviluppo economico, culturale e turistico di questa parte del territorio sono enormi, ma per liberarle è essenziale un salto di qualità nelle connessioni tra i suoi centri vitali e il resto d’Italia.
Una delle opere più cruciali in questo senso è il potenziamento della Tav che già attraversa il territorio ma che tuttavia, non lo serve adeguatamente. Le fermate sono arrivate solo nel 2020 e al momento sono limitate a due: una alle 6.03 a Cassino e alle 6.35 a Frosinone in direzione Milano e un’altra alle 17.41 a Frosinone e alle 18.11 a Cassino alla volta di Napoli. Inoltre nel tratto “ciociaro” l’Alta Velocità è costretta ad attardarsi perché viene fatta transitare su una rete vetusta che comporta una perdita di almeno 20 minuti.

In questo modo Frosinone, capoluogo della provincia omonima, e Cassino, città simbolo della storia e della cultura, purfungendo da gangli inuna rete strategica di comunicazione tra Roma, Caserta e L’Aquila e Campobasso, soffrono di un atavico ritardo che le rende difficili da raggiungere in tempi brevi, riducendo le opportunità di sviluppo.

In particolare, Frosinone – con la sua popolazione di circa 50.000 abitanti e un’area circostante che conta più di 150.000 persone – rappresenta uno degli snodi economici più importanti di questa parte di Lazio. Eppure, la città non è servita adeguatamente dal treno, con tempi di percorrenza elevati per raggiungere Roma, Napoli e le altre principali città italiane. Lo stesso vale per Cassino, un centro storico di rilevanza internazionale grazie alla sua vicinanza al celebre Monastero di Montecassino, ma che non ha ancora una rete ferroviaria adeguata a supportare il suo potenziale turistico e commerciale.

Il potenziamento della TAV, che da anni segna il futuro del trasporto ferroviario ad alta velocità in Italia, rappresenta una leva fondamentale per connettere il Lazio meridionale al resto del paese, nonché una grande opportunità per il suo sviluppo. La linea ad alta velocità che attraversa l’Italia non può non servire Frosinone e Cassino: due città che potrebbero beneficiare enormemente di una loro stazione dedicata lungo il percorso.

Grazie alla stazione TAV, Frosinone godrebbe di una vicinanza strategica con Roma, quantificabile in una mezz’ora, se a pieno regime. Diventerebbe un hub strategico, collegato in tempi rapidi alla capitale e attrarrebbe imprese, turisti e pendolari. Questo significherebbe una spinta economica, nuovi posti di lavoro e un boom nell’edilizia e nel commercio. Cassino, con una stazione TAV, potenzierebbe il suo ruolo turistico e culturale. Inoltre la stazione potrebbe rappresentare un nuovo volano per le imprese locali, che ormai languono a causa della crisi dell’indotto Stellantis, permettendo una maggiore accessibilità sia al nord che al sud dell’Italia. Per non parlare delle possibilità di collegamento con la vicina provincia di latina e con quelle molisane.

Investire in infrastrutture moderne, è essenziale per il futuro del Lazio meridionale. Le aree isolate rischiano di rimanere indietro in un mondo sempre più connesso, dove la velocità dei trasporti è cruciale per la competitività. È l’opportunità di riscrivere il destino del territorio a rischio spopolamento, valorizzando il suo patrimonio e collegandolo all’Europa.

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