di Natale Cuccurese
Da qualche giorno in Italia e addirittura nel mondo non si parla d’altro che dell’invasione di “orde” di turisti napoletani in quel di Roccaraso, amena località sciistica abruzzese.
Ma chi sono questi turisti napoletani convocati da “tiktoker imbarazzanti”? In gran parte appartengono alla classe che potremmo definire, con espressione vetusta, proletaria. Quelli che i napoletanichiamavano Lazzari, eredi dei Sanfedisti…
In altre parole “il sale della terra” per dirla alla Salgado. Oppure per restare più vicini al tema, ricordando un film con Nino Manfredi, sono i moderni “brutti, sporchi e cattivi”. Quelli che si arrangiano per vivere. La “colpa” di queste persone essenzialmente è la povertà e la scarsa cultura, ed esseri portatori di overturism.
Non parliamo poi dell’accento, che da una recente ricerca è il meno gradito dagli altri italiani. L’altra “colpa”di cui si sarebbero macchiati è quella di essere emersi dai vicoli in cui sono “stanziali” per rendersi visibili, palesarsi, e mostrarepubblicamente la propria condizione, cosa questache, in tempi di daspo urbano e di zone rosse,non è gradito dalla politica politicante.
Ma forse la colpa più grande è quella di non essere emigrati. Cioè di non essersi levati per tempo dalle scatole. Non a caso, in pochi sanno, che Napoli è solo la quinta città nel Mondo per numero di napoletani. E’ da più di 160 anni, con la famosa unità e il conseguente inizio della Questione meridionale, che i napoletani e i meridionali in genere emigrano a bastimenti, risolvendo il problema della disoccupazione indotta alla radice.
Questi cittadini (spiace dirlo, capisco che è dura accettarlo per media e politica nord-centrica, ma tali restano) desiderosi solo di godersi una mezza giornata di relax sulla neve prima di tornare nelle proprie (presumibilmente modeste) abitazioni, sono accusati di tutto e di più, dappertutto.
In queste ore sui giornali si avanza anche il sospetto di “riciclaggio”. Però se vedi camorra ovunque alla fine non la vedi più dove realmente c’è. Davvero pensate che la camorra per riciclare denaro abbia bisogno di un gruppo di “lazzari” ai quali la zia ha dato venti euro per comprare una bibita e una focaccia a Roccaraso?
L’altra colpa collettiva di cui sono accusati è l’ignoranza e la poca educazione che mostrano.Nessuno però rimarca che lo Stato da sempre spesso non mette in condizione le famiglie del Sud di mandare i bambini all’asilo, al doposcuola, in palestra e in alcune zone nemmeno a scuola. Una situazione che come meridionalisti denunciamo da decenni. Infatti in Italia, e soprattutto nel Mezzogiorno, i tassi di abbandono scolastico sono molto elevati e un ragazzo su 6 lascia la scuola. A Napoli il tasso di abbandono scolastico raggiunge il 23%. Al Sud solo il 18% degli alunni accede al tempo pieno, su una media italiana del 38%, mentre gli investimenti scolastici del Pnrr non cancellano i divari, anzi, il gap in infrastrutture scolastiche fra Nord e Sud continua ad aumentare. Non parliamo poi degli asili o delle palestre, dati vergognosi e indegni di un paese civile. Così come nel Mezzogiorno la spesa media pro-capite per il welfare è di 66 € per abitante mentrenel Nord Est è di 184 €, contro una media nazionale di 132 €. Quasi il 30% dei Comuni del Sud non offrono alcuna assistenza domiciliare agli anziani fragili. E così mentre a Bolzano per il welfare sono impegnati 584 € per abitante, in Calabriasolo 28 €. Ma non erano tutti uguali i cittadini italiani per diritti costituzionali?
Ora poi, con l’Autonomia differenziata, grazie all’azione congiunta di leghisti e protoleghisti, anche i 66 € al Sud, così come i 28€ in Calabria, verranno presto eliminati del tutto.
Questa è l’Italia di oggi, dove i diritti costituzionali dei cittadini sono diversi in base alla latitudine. Mentre media e politicinon solo fan finta di niente, ma si accaniscono contro la parte più bistrattata della popolazione per dimostrare che è giusto sottrarre all’infinito agli ultimi.
Pensavate che come per magia,in queste condizioni di miseria economica ed educativa, spuntassero decine di Lord col monocolo, o di novelli Dante Alighieri, che in un forbito ed aulico italianosi esprimessero senza inflessioni dialettali di sorta?
Nessuno a Napoli difende i maleducati. Tamarri, coatti, maranza, ogni città ha i propri, ma nessuno dice “tutti i romani sono coatti” mentre è stereotipo diffuso che “i napoletani sono…”.
Denunciare l’etnicizzazione di un disvalore elevato a colpa collettiva (ovvero il razzismo) non è vittimismo.
Contemporaneamente la città di Napoli è spaccata tra due mondi inconciliabili, alta e bassa, ma non più separati che altrove. La parte “alta” scarica la bassa come “altro da sé”.
Perché lo fa? Per farsi accettare dai nordici “sbiancandosi”? Fanno forse parte dei famosi “negri da cortile” che denunciava qualche decennio fa Malcom X?
Addirittura fra questi c’è chi chiede scusa, ma scusa di chè? Questo “popolo basso” ha commesso crimini a Roccaraso? Non risulta.
Così come non risulta che per le recenti vicende della ticktoker milanese Ferragni nessun milanese abbia chiesto scusa. Giustamente. Eppure la Ferragni, che è di bella presenza e si esprime in un forbito italiano senza inflessioni dialettali e che è accusata in tribunale di un crimine riprovevole, ovviamente innocente fino a sentenza definitiva, non ha subito quello che han subito sui mediai napoletani in semplice gita a Roccaraso.
E allora? Perchè non si parla d’altro? Forse è perchè in questo momento, fra crisi economica sempre più evidente, crisi del governo con la magistratura e conseguente crisi dello Stato, problemi di politica internazionale con l’amico di Meloni, Trump, che vuole assestare il colpo definitivo alla nostra economia, e a quella europea, con i dazi, con il caso Almasriche non riceve risposte in palamento, così come il caso del centro migranti in Albania, il “caso Roccaraso” è utile come arma di distrazione di massa, oltre a rinfocolare quel razzismo di Stato da sempre usato come una clava contro i cittadini meridionali per convincerli della loro minorità?
Ma in definitiva che disastri hanno combinato a Roccaraso queste “orde di napoletani” oltre al fastidio indotto e aver lasciato un pò di rifiuti, fatto sicuramente condannabile e riprovevole, ma d’altra parte nulla di nuovo se paragonato a quanto capita in ogni località turistica montana o città, del Nord e del Sud (così come nella stessa Napoli), soggetta ad overturisim da parte di cittadini del Nord e del Sud del mondo?
Perchè, per restare in tema di montagna, nessuno parla dei fatti che stanno venendo in evidenza in merito alle prossime Olimpiadi Milano-Cortina con i costi lievitati sempre a favore dei soliti noti?
Perché i napoletani che spendono vanno bene, ma quelli che si portano il panino da casa no? Vale lo stesso anche se sei nato a Milano e vuoi farti la gita in giornata al mare in Liguria. Si chiama classismo.
Certo è più semplice e utile intasare le trasmissioni e i giornali con il solito pregiudizio antinapoletano, fra un Pulcinella e un mandolino. Si chiama razzismo, fatevene una ragione!