di Giuliano Laccetti
Nel mentre con la decisione del 20 gennaio 2025 la Consulta dichiara inammissibile il referendum richiedente l’abrogazione totale della Legge Calderoli sull’autonomia differenziata, nella sua sentenza 192/24 di dicembre 2024 la stessa Corte costituzionale aveva stabilito tra le altre cose che materie strategiche come, ad esempio, le comunicazioni non possano essere assegnate alle regioni (in realtà nessuna materia può essere interamente assegnata alle regioni, ma, specifica la Corte, al più alcune particolari funzioni). Ebbene, in barba a quanto stabilito dalla Corte costituzionale, in attesa di una sostanziale modifica di alcuni articoli e commi della legge (ed una interpretazione costituzionalmente orientata dialtri), la regione Lombardia ha già bandito una gara per un “Web via satellite” (certo, per risolvere il problema della mancanza di connessione nelle zone montane), il cui concorrente principale (l’unico?) è la Starlink/Space X di Elon Musk. Sono note le polemiche nate attorno ad un accordo (che il governo nega, di fatto ammettendo la trattativa) con Starlink/Space X per la fornitura di copertura “satellitare” per scopi civili (istituzionali; e militari?).
A ruota, anche la Liguria sta seguendo una strada simile, stavolta per garantire, oltre che la connettività delle zone interne, anche quella con imbarcazioni oltre le 6 miglia dalla costa che attualmente devono “comunicare” con altri mezzi.
Certo, il problema delle zone bianche (nessun operatore “tradizionale” raggiunge quelle zone) e di quelle grigie (un unico operatore) esiste, e va risolto. Si può lasciare una trattativa del genere alle singole regioni? Tra l’altro, questo operare “sub legislativo” implica che ci si possa rivolgere esclusivamente ai Tar per opporsi a queste decisioni (tra l’altro, un atto amministrativo come un bando di gara …). Questa è la risposta (in realtà, le regioni secessioniste ci stanno pensando e stanno agendo da tempo) alla pronuncia, per molti costituzionalisti errata, della Corte, sulla inammissibilità del referendum? E che si voglia, attraverso blitz non facilmente conoscibili e non semplicemente“stoppabili”, anticipare una sorta di “fatto compiuto” per trascinare anche altre regioni, e quindi vanificando sia la sentenza della Corte, sia rendendo superflua una discussione ed un confronto “nazionale”, in Parlamento, nel Paese, sui media, ecc…, su un accordo governo-Musk?

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